lunedì 27 agosto 2012

Lo spinning in mare - Parte settima




TECNICHE DI PESCA CON GLI ARTIFICIALI
NEL MEDITERRANEO

LO SPINNING IN MARE
Parte settima



Surface lures. Nei miei primi 10 anni di spinning in mare, ammetto di non averli nemmeno provati. Poi, per qualche anno, solo dei sporadici tentativi. La “febbre da surface” mi contagia, invece, nel 2001 per colpa di Nicola Zingarelli, che non perde occasioni per decantarmi  l’effetto adrenalinico di un attacco a galla. Non era possibile non dargli credito sia per l’entusiasmo con cui ne parlava, sia per l’infinita competenza che lo ha sempre distinto in tutte le sue affermazioni. Dopo qualche settimana mi vedo recapitare un pacco inviato proprio da Nicola: una manciata di Striper Strike della Creek Chub facevano capolino dalla scatola, invitandomi a provarli immediatamente. 

sabato 25 agosto 2012

Alle origini del “male”!





Frugando tra gli archivi del computer ho trovato un mio vecchio articolo, scritto alla fine del 2004, durante la collaborazione con la rivista “La Pesca Mosca e Spinning” e pubblicato qualche mese più tardi. Solo la grande lungimiranza del direttore, Eugenio Ortali, permise la sua pubblicazione, anche perché non parlavo esattamente di tecnica di pesca. Eppure, ancora oggi, quell’articolo per me significa tanto. Ricordo perfettamente la notte in cui lo scrissi; era dicembre e a Porto Ottiolu, dove mi ero trasferito da qualche mese, nevicava: cadevano fiocchi giganteschi e la maggior parte di loro si scioglieva come toccava terra. Ero seduto di fronte al caminetto, al buio e la luce riflessa della luna creava una scena irreale. In un impeto di masochismo ebbi la pessima idea di fare i conti con la mia vita.

Lo spinning in mare - Parte sesta


TECNICHE DI PESCA CON GLI ARTIFICIALI
NEL MEDITERRANEO

LO SPINNING IN MARE
Parte sesta


La scaduta. Proseguendo nei brevi excursus sulle tecniche di pesca supponiamo, invece, di essere fortunati e di effettuare un’uscita di pesca in concomitanza con la famigerata scaduta. Supponiamo, inoltre, che tale scaduta sia di buone dimensioni per volume d’acqua e che, pertanto, pescheremo sempre in wading, ma da costa rocciosa. Per intenderci, utilizzando lo schema di costa visto nella parte precedente, nella posizione n° 1. Perché in wading? Perché questo abbigliamento ci permette, con le debite limitazioni, di poterci avvicinare all’onda senza correre troppo il rischio di bagnarci, oppure raggiungere uno scoglio attraversando un piccolo tratto di mare. 

Lo spinning in mare - Parte quinta

TECNICHE DI PESCA CON GLI ARTIFICIALI
NEL MEDITERRANEO

LO SPINNING IN MARE
Parte quinta



Tecniche di pesca. Se siete arrivati fin qui leggendo le parti precedenti e non cascando dal sonno per la noia, vi faccio i miei più vivi complimenti. Cerchiamo ora, per “distrarci un poco”, di affrontare qualche situazione reale che possa servire come esempio di quanto abbiamo affermato. Pensare di poter discernere ed affrontare, in uno o più articoli, tutte le tecniche di pesca dello spinning in mare sarebbe ovviamente impossibile e, allo stesso modo, inutile. Impossibile perché a tutte le situazioni immaginabili si aggiungono decine e decine di variabili locali; inutile, perché non rappresenterebbero uno stimolo all’osservazione ed allo sviluppo di un pensiero soggettivo.

giovedì 16 agosto 2012

Lo spinning in mare - Parte quarta


TECNICHE DI PESCA CON GLI ARTIFICIALI
NEL MEDITERRANEO

LO SPINNING IN MARE
Parte quarta

Artificiali. Partiamo da una premessa: il settore degli artificiali è il più grosso business all’interno dello spinning in mare, ogni stagione presenta nuovi modelli e nuove livree spacciate per essere “super catturanti”, ergo un artificiale nasce per catturare prima lo spinner (che lo acquista) poi (e non sempre) il pesce. Non è mia intenzione sparare a zero sui fabbricanti di artificiali, ovviamente e come in tutti i settori c’è il produttore serio e quello meno serio, quello che ha testato il suo prodotto fino a perfezionarlo e quello che lo mette in commercio senza nemmeno avergli fatto toccare l’acqua di una vasca idrodinamica.

Lo spinning in mare - Parte terza


TECNICHE DI PESCA CON GLI ARTIFICIALI
NEL MEDITERRANEO

LO SPINNING IN MARE
Parte terza



Brevi cenni sulle attrezzature.

Canne: azione e potenza di lancio. Essi sono a tutti gli effetti la base portante di una canna e rivestono un’importanza rilevante nell’ambito della scelta del nostro attrezzo. Durante la costruzione di una canna l’effetto combinato della conicità del fusto e dello spessore delle pareti stesse del fusto ci danno diversi livelli di flessione che definiremo azione e diversi livelli di rigidità che esprimeranno la potenza della grammatura di lancio, che in molti casi viene riportata, secondo la misurazione anglosassone,  in once.

sabato 11 agosto 2012

Lo spinning in mare - Parte seconda


TECNICHE DI PESCA CON GLI ARTIFICIALI
NEL MEDITERRANEO



LO  SPINNING IN MARE
Parte seconda




Predatori stanziali e predatori pelagici. Tutte le osservazioni che seguono sono fondamentalmente rivolte al predatore stanziale e alla pesca in wading su fondo sabbioso o costa rocciosa. Per predatore stanziale identificheremo quel tipo di pesce insidiabile nel sottocosta lungo tutto il corso dell’anno e che modifica leggermente le sue abitudini alimentari a seconda della stagione. Intenderemo come predatore stanziale pesci come la spigola, il barracuda, l’occhiata, il pesce serra, il rombo ed altre specie minori.
Per predatori pelagici, invece, considereremo alcune specie insidiabili con gli artificiali, in primis la lampuga, la leccia alcuni tipi di tunnidi ed alcuni tipi di sgomberomoridi, ma che per abitudini alimentari e quindi di predazione, meritano un capitolo a parte.

Lo spinning in mare - Parte prima


TECNICHE DI PESCA CON GLI ARTIFICIALI
NEL MEDITERRENEO


LO SPINNING IN MARE
Parte prima

Introduzione. Le brevi pagine che seguono non hanno e non vogliono avere la presunzione di essere un manuale di pesca a spinning in mare o un breviario sul quale orientarsi nella scelta di attrezzature e artificiali adatte a questa o a quella situazione di pesca, pertanto prescinderanno da un percorso propedeutico per il quale rimando il lettore a pubblicazioni esistenti sull'argomento, come i libri di Giandomenico Bocchi e Claudio Saba (o altri che a breve verranno pubblicati) oppure i validissimi Discussion Board di alcuni siti tematici.