Probabilmente Johann Wolfgang non
apprezzerà l’averlo citato per esser gettato in pasto alla “vulgata” della
pesca sportiva, ma in realtà il titolo altro non è che il richiamo a Herman
Boerhaave e Geoffroy l'Aîné per le loro ricerche sul concetto di affinità
chimiche, cioè una proprietà degli elementi chimici che indica la tendenza di
uno di loro a legarsi con un altro.
Probabilmente starete pensando che mi sono
fumato un’altra canna, ma non è così; nella pesca sportiva, come nelle arti e
nei mestieri esistono due vie da seguire: quella che porta ad un risultato che
poi consente di fermarsi e compiacersi di se stessi oppure quella che non vi
soddisfa mai, che continua a mordervi le viscere e vi spinge a cercare la
costruzione di un’armonia!
Quest’ultima frase potrebbe dire tutto o
niente allo stesso tempo; dipende solo da voi. Se siete impregnati di
materialismo alla Robert Boyle e pensate che il fondamento e la sostanza della
realtà hanno una natura materiale, non inoltratevi nella lettura di questo
post, perché vi annoierà e non vi porterà a nulla.
Se invece pensate, senza sconfinare nelle
spiritualità asiatiche del Buddismo o del Vedānta, che la ricerca all'interno di un’arte o
di un mestiere non debba mai finire e che quella via sia tesa verso l’infinito
o, quantomeno, verso la ricerca di una perfezione individuale, vi invito a proseguire nella lettura, nella speranza di essere in grado di darvi alcuni spunti degni di nota.