venerdì 23 novembre 2012

De Cognitio Halieutica - Parte prima







Tutti desiderano possedere la conoscenza, ma relativamente pochi sono disposti a pagarne il prezzo.
Decimo Giunio Giovenale


Lo specialista è colui che sa sempre di più su sempre di meno, fino a sapere tutto di niente.
George Bernard Shaw


Imparare è un'esperienza; tutto il resto è solo informazione.
Albert Einstein



Se oggi incontrassi un giovane che fosse desideroso di avvicinarsi alla pesca con gli artificiali, gli farei scrivere 10, 100, 1000 volte queste tre citazioni, fino a farle diventare sue in qualsiasi atteggiamento della vita. Lo so, lo so, assomiglio sempre più a Waldorf o a Statler, i due vecchietti rompicoglioni del Muppet Show, ma non ci posso fare niente!

lunedì 22 ottobre 2012

Lo spinning in mare - parte dodicesima

 
TECNICHE DI PESCA CON GLI ARTIFICIALI
NEL MEDITERRANEO
LO SPINNING IN MARE
Parte dodicesima
 
 
 
 
Nodi & Terminali

A distanza di tanti anni dai primi articoli scritti per La Pesca Mosca & Spinning, ammetto che il mio punto di vista sui nodi è leggermente cambiato! Sarà forse la vecchiaia, oppure il cosiddetto “senno di poi”. ma credo che, alla fine dei conti, la semplicità sia la chiave di volta di qualsiasi situazione. Personalmente ho ridotto al massimo il numero dei nodi che uso, limitandolo a quei quattro o cinque che sono fondamentali nel tipo di pesca di cui ci occupiamo.
Il leit motiv principale rimane la semplicità dell’esecuzione, dando per assodato il prerequisito della resistenza al carico di rottura. Perché? Perché se stiamo pescando dalla barca con mare sostenuto, se stiamo pescando d’inverno con le mani gelate, oppure di notte con la necessità di usare una lampada, la semplicità d’esecuzione è fondamentale per non perdere tempo, magari nel momento più importante della battuta di pesca.
Per rimanere in argomento con il blog, voglio tenere in considerazione principalmente i nodi necessari nello spinning mediterraneo, cioè quelli che possono esserci utili nella pesca ai predatori stanziali.

martedì 11 settembre 2012

Lo spinning in mare - parte undicesima



TECNICHE DI PESCA CON GLI ARTIFICIALI
NEL MEDITERRANEO

LO SPINNING IN MARE
Parte undicesima



Ulteriori note sul Catch & Release. Letteralmente “Cattura e Rilascia” e sul suo significato e la sua necessità di applicazione in mare credo che si sia già detto abbastanza; solo un’ignorante può pensare che le sue risorse siano infinite e che non vi sia la necessità di applicare il C&R! Innanzitutto vi è il problema della fascia costiera: qualsiasi biologo marino sa bene che, indipendentemente della sua apparente uniformità, il mare è un sistema complesso e certamente non meno differenziato della stessa terraferma. Nel sistema ecologico la fascia costiera (un’area che può essere intesa da zero alle 12 miglia verso il largo) rappresenta un luogo critico, almeno dal punto di vista della gestione delle risorse ittiche; tale fascia è ristretta a non più dell'1% dell'intera superficie oceanica, ma nella quale si ritrova oltre il 90% della vita marina; pertanto non ha senso parlare di protezione del mare senza considerare in primis il ruolo della fascia costiera. 

Lo spinning in mare - parte decima



TECNICHE DI PESCA CON GLI ARTIFICIALI
NEL MEDITERRANEO

LO SPINNING IN MARE
Parte decima


Ancora sul Catch & Release. Nella parte precedente, in merito alle 7 regole fondamentali del C&R ho omesso di dire che, in realtà, le regole sono 8. L’ottava, che a tutti gli effetti dovrebbe essere la prima, riguarda l’uso dell’amo singolo. Immagino che a questo punto siate cascati dalla sedia: sostituire le ancorette con l’amo singolo????? Orrore!!! Beh, provate ad immaginare che questa sostituzione, se fatta correttamente, è l’unica cosa che vi permetterà di ridurre al minimo il rischio di perdere un pesce sulla ferrata e sul combattimento! E tutto questo anche a monte di un uso barbless (senza ardiglione) e dell’utilizzo di un solo amo in coda!
Considerate che su questa affermazione non ho paura di smentita e potrei sfidare qualsiasi prova, con qualsiasi pesce! 

sabato 8 settembre 2012

Lo spinning in mare - parte nona



TECNICHE DI PESCA CON GLI ARTIFICIALI
NEL MEDITERRANEO

LO SPINNING IN MARE
Parte nona



Catch & Release. Credo di essere stato uno dei primi, in Italia, a scrivere articoli sul Catch & Release, pubblicati ormai da oltre dieci anni e, onestamente, ero convinto che almeno le “basi culturali” della ricerca scientifica anglosassone fosse stata metabolizzata dagli angler nostrani! Si dice che i luoghi comuni siano i più difficili a morire e niente è più vero di questa affermazione: il bestiario sul C&R, oggi come allora, fomenta ed eccita il sottoproletariato culturale dello spinning! Mi consola, però, vedere che nelle nuove generazioni di spinner questa sensibilità si diffonde e quanto segue è fondamentalmente dedicato a loro.

venerdì 7 settembre 2012

Lo spinning in mare - Parte ottava



TECNICHE DI PESCA CON GLI ARTIFICIALI
NEL MEDITERRANEO

LO SPINNING IN MARE
Parte ottava




Il jigcasting. Sembra ieri, ma sono trascorsi quasi venti anni! A farmi balenare l'idea del "jigcasting", verso la metà degli anni '90, fu un'insieme di coincidenze fortuite. Non avevo ancora cominciato a pescare a mosca, ma di quella tecnica invidiavo maledettamente la bellezza estetica dell'attrezzatura, l'eleganza dell'azione di lancio e la qualità delle mosche da mare, con la loro capacità di poter imitare tutto o quasi nelle forme e nei colori; dovete immaginare che, a quei tempi, il panorama degli artificiali da spinning era disarmante: ciò che si trovava nei negozi di pesca specializzati in mare proveniva in primis da Rapala ed Abu Garcia e spesso si trattava di artificiali pensati per la traina, con scarse capacità di lancio, oppure di artificiali da acque interne adattati all'uso in mare.

lunedì 27 agosto 2012

Lo spinning in mare - Parte settima




TECNICHE DI PESCA CON GLI ARTIFICIALI
NEL MEDITERRANEO

LO SPINNING IN MARE
Parte settima



Surface lures. Nei miei primi 10 anni di spinning in mare, ammetto di non averli nemmeno provati. Poi, per qualche anno, solo dei sporadici tentativi. La “febbre da surface” mi contagia, invece, nel 2001 per colpa di Nicola Zingarelli, che non perde occasioni per decantarmi  l’effetto adrenalinico di un attacco a galla. Non era possibile non dargli credito sia per l’entusiasmo con cui ne parlava, sia per l’infinita competenza che lo ha sempre distinto in tutte le sue affermazioni. Dopo qualche settimana mi vedo recapitare un pacco inviato proprio da Nicola: una manciata di Striper Strike della Creek Chub facevano capolino dalla scatola, invitandomi a provarli immediatamente. 

sabato 25 agosto 2012

Alle origini del “male”!





Frugando tra gli archivi del computer ho trovato un mio vecchio articolo, scritto alla fine del 2004, durante la collaborazione con la rivista “La Pesca Mosca e Spinning” e pubblicato qualche mese più tardi. Solo la grande lungimiranza del direttore, Eugenio Ortali, permise la sua pubblicazione, anche perché non parlavo esattamente di tecnica di pesca. Eppure, ancora oggi, quell’articolo per me significa tanto. Ricordo perfettamente la notte in cui lo scrissi; era dicembre e a Porto Ottiolu, dove mi ero trasferito da qualche mese, nevicava: cadevano fiocchi giganteschi e la maggior parte di loro si scioglieva come toccava terra. Ero seduto di fronte al caminetto, al buio e la luce riflessa della luna creava una scena irreale. In un impeto di masochismo ebbi la pessima idea di fare i conti con la mia vita.

Lo spinning in mare - Parte sesta


TECNICHE DI PESCA CON GLI ARTIFICIALI
NEL MEDITERRANEO

LO SPINNING IN MARE
Parte sesta


La scaduta. Proseguendo nei brevi excursus sulle tecniche di pesca supponiamo, invece, di essere fortunati e di effettuare un’uscita di pesca in concomitanza con la famigerata scaduta. Supponiamo, inoltre, che tale scaduta sia di buone dimensioni per volume d’acqua e che, pertanto, pescheremo sempre in wading, ma da costa rocciosa. Per intenderci, utilizzando lo schema di costa visto nella parte precedente, nella posizione n° 1. Perché in wading? Perché questo abbigliamento ci permette, con le debite limitazioni, di poterci avvicinare all’onda senza correre troppo il rischio di bagnarci, oppure raggiungere uno scoglio attraversando un piccolo tratto di mare. 

Lo spinning in mare - Parte quinta

TECNICHE DI PESCA CON GLI ARTIFICIALI
NEL MEDITERRANEO

LO SPINNING IN MARE
Parte quinta



Tecniche di pesca. Se siete arrivati fin qui leggendo le parti precedenti e non cascando dal sonno per la noia, vi faccio i miei più vivi complimenti. Cerchiamo ora, per “distrarci un poco”, di affrontare qualche situazione reale che possa servire come esempio di quanto abbiamo affermato. Pensare di poter discernere ed affrontare, in uno o più articoli, tutte le tecniche di pesca dello spinning in mare sarebbe ovviamente impossibile e, allo stesso modo, inutile. Impossibile perché a tutte le situazioni immaginabili si aggiungono decine e decine di variabili locali; inutile, perché non rappresenterebbero uno stimolo all’osservazione ed allo sviluppo di un pensiero soggettivo.

giovedì 16 agosto 2012

Lo spinning in mare - Parte quarta


TECNICHE DI PESCA CON GLI ARTIFICIALI
NEL MEDITERRANEO

LO SPINNING IN MARE
Parte quarta

Artificiali. Partiamo da una premessa: il settore degli artificiali è il più grosso business all’interno dello spinning in mare, ogni stagione presenta nuovi modelli e nuove livree spacciate per essere “super catturanti”, ergo un artificiale nasce per catturare prima lo spinner (che lo acquista) poi (e non sempre) il pesce. Non è mia intenzione sparare a zero sui fabbricanti di artificiali, ovviamente e come in tutti i settori c’è il produttore serio e quello meno serio, quello che ha testato il suo prodotto fino a perfezionarlo e quello che lo mette in commercio senza nemmeno avergli fatto toccare l’acqua di una vasca idrodinamica.

Lo spinning in mare - Parte terza


TECNICHE DI PESCA CON GLI ARTIFICIALI
NEL MEDITERRANEO

LO SPINNING IN MARE
Parte terza



Brevi cenni sulle attrezzature.

Canne: azione e potenza di lancio. Essi sono a tutti gli effetti la base portante di una canna e rivestono un’importanza rilevante nell’ambito della scelta del nostro attrezzo. Durante la costruzione di una canna l’effetto combinato della conicità del fusto e dello spessore delle pareti stesse del fusto ci danno diversi livelli di flessione che definiremo azione e diversi livelli di rigidità che esprimeranno la potenza della grammatura di lancio, che in molti casi viene riportata, secondo la misurazione anglosassone,  in once.

sabato 11 agosto 2012

Lo spinning in mare - Parte seconda


TECNICHE DI PESCA CON GLI ARTIFICIALI
NEL MEDITERRANEO



LO  SPINNING IN MARE
Parte seconda




Predatori stanziali e predatori pelagici. Tutte le osservazioni che seguono sono fondamentalmente rivolte al predatore stanziale e alla pesca in wading su fondo sabbioso o costa rocciosa. Per predatore stanziale identificheremo quel tipo di pesce insidiabile nel sottocosta lungo tutto il corso dell’anno e che modifica leggermente le sue abitudini alimentari a seconda della stagione. Intenderemo come predatore stanziale pesci come la spigola, il barracuda, l’occhiata, il pesce serra, il rombo ed altre specie minori.
Per predatori pelagici, invece, considereremo alcune specie insidiabili con gli artificiali, in primis la lampuga, la leccia alcuni tipi di tunnidi ed alcuni tipi di sgomberomoridi, ma che per abitudini alimentari e quindi di predazione, meritano un capitolo a parte.

Lo spinning in mare - Parte prima


TECNICHE DI PESCA CON GLI ARTIFICIALI
NEL MEDITERRENEO


LO SPINNING IN MARE
Parte prima

Introduzione. Le brevi pagine che seguono non hanno e non vogliono avere la presunzione di essere un manuale di pesca a spinning in mare o un breviario sul quale orientarsi nella scelta di attrezzature e artificiali adatte a questa o a quella situazione di pesca, pertanto prescinderanno da un percorso propedeutico per il quale rimando il lettore a pubblicazioni esistenti sull'argomento, come i libri di Giandomenico Bocchi e Claudio Saba (o altri che a breve verranno pubblicati) oppure i validissimi Discussion Board di alcuni siti tematici.