martedì 1 dicembre 2009

Once Upon a Time ...

Sono trascorsi ormai quasi dieci anni dai miei primi articoli scritti sulle riviste di settore, altrettanti da quella fantastica esperienza di Seaspin della prima ora e sei dai primi documentari girati con Matteo De Falco per Caccia e Pesca. Nella vita di una persona che si avvicina alla soglia dei cinquantanni sarebbe già tempo di bilanci e ho sempre pensato che prendersi una pausa e guardarsi indietro serva fondamentalmente a capire se il nostro lavoro sia servito a qualcosa.
Non ho mai avuto la pretesa di considerarmi un pescatore con la P maiuscola ….. ogni volta che vado a pesca, a spinning come a mosca, mi rendo conto di quanto poco sò, di quanto ancora devo imparare e così preferisco considerarmi semplicemente un …..... “animale del mare”. Accanto a lui ci sono nato, ci son cresciuto e ci ho vissuto per quasi tutta la mia vita; non posso fare a meno di vederlo come un amico, un amico di lunga data! Tutti i miei ricordi più belli scorrono paralleli al mare.
E' per questo che, in quel poco che ho fatto per la pesca sportiva, ho sempre messo l'accento sul rispetto del mare e delle sue creature, sull'umiltà di un approccio ad una tecnica che prima di essere sportiva è spirituale. Se il nostro scopo fosse solo la cattura, che senso avrebbe complicarsi la vita con le esche artificiali? Ho sempre pensato che decidere di pescare in mare in questo modo fosse una sorta di iniziazione di chi ha bisogno di guardarsi dentro l'anima; ero ingenuamente convinto che questo tipo di pesca avesse la necessità di rapportarsi ad un elemento cercando di fondersi con esso, in una sorta di simbiosi onirica.
Non era un sogno tanto stupido. Se guardiamo la cultura del fiume nel mondo anglosassone questa è una realtà di lunga data, documentata da libri e manuali che in tempi passati rappresentavano un verbo quasi messianico; c'era un apprendistato lungo e faticoso, c'erano le informazioni, spesso scarne ed incomplete, che perseguivano in modo lento la tradizione orale.
C'era, però, il concetto del valore del sapere!
Con i famigerati “anni 0”, che stiamo per concludere, abbiamo assistito ad uno strano fenomeno mediatico legato alla pesca sportiva: internet! Se da un lato questo favoloso mezzo mediatico ha permesso la divulgazione e lo scambio onesto delle informazioni almeno nel primo quinquennio di questi anni, nel secondo abbiamo assistito alla “messa ad requiem” del valore del sapere.
La cultura del Grande Fratello (ovviamente il riferimento è alla spazzatura televisiva e non al grande Orwell) ha fatto proseliti nella pesca sportiva informatica; forum, blog, discussion bord sono ormai strapieni di Guru Alieutici dell'ultima ora, nella maggior parte dei casi persone che fino a 3 o 4 anni fa non avevano preso nemmeno una canna da pesca in mano e che oggi hanno la capacità di pontificare parlando per assoluti.
C'è chi arriva a prendere un grosso pesce a traina per poi fotografarsi con lo stesso pesce e la canna da mosca in mano, chi pontifica sulla tecnica e poi ha solo la capacità di prendere pelagici intorno alle boe in zone interdette alla pesca, chi nega le indicazioni territoriali per evitare la diffusione delle informazioni e poi partecipa continuamente ai meeting solo per mettersi in mostra, chi saccheggia il mare incurante dei limiti di legge e poi pubblicamente parla di C&R ed etica alieutica, etc., etc.
L'elenco sarebbe lunghissimo, ma alla base esiste la stessa motivazione: mettersi in mostra, apparire, passare per ciò che non si è, in buona sostanza saltare la lunga e faticosa gavetta per essere considerato subito dagli altri “qualcuno”.
E' incredibile vedere che oggi, sui forum come in tante riviste di settore, nove persone su dieci riescono a parlare dall'alto di una capacità inesistente e sulla base di un'esperienza limitata ed incompleta …. la cultura/spazzatura dei media popolari ha invaso anche quello che per anni ritenevo un limbo e l'unica evidenza rimane la consapevolezza che si è perso il valore del sapere!
Testo di Alessandro Idini - Foto di Graziella Falchi

3 commenti:

  1. Ciao Alessandro, commento questo post e non il più recente perchè "lo sento" di più dell'altro (ho spiegato perchè rispondendo al 3D in tuo onore su Fishing in Sardinia), approfittando per salutarti.

    Forse non ti ricordi di me (sono venuto un paio di volte da te in resort, con Franco - silu - e l'anno dopo anche con Stefano di GF e suo papà) ma io mi ricordo di te :) !

    E ovviamente ti seguirò sul blog ;) !

    Ciao, Max.

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  2. ciao Alessandro, anche io sono stato da te in resort con la mia ragazza (adesso moglie) bellissima esperienza tra l'altro, erano i miei primi anni di spinning SW e tra l'altro incredibile (o forse non tanto) i piu' pescosi,chissa' perche'..,le parole di questo post sono bibbia..vero al 100%

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